Il modello STREAM per la Valutazione di Impatto Sociale

L’approccio «trasformativo» proposto da PTS

La valutazione di impatto sociale (VIS) indaga i cambiamenti avvenuti nella realtà sociale in cui un intervento – generalmente inteso – opera, cercando di isolarne il contributo “al netto” di altri fattori. Secondo una delle definizioni più accreditate a livello internazionale, rientrano in questa analisi non solo gli effetti diretti e previsti dell’intervento, ma anche quelli indiretti e imprevisti, sia positivi che negativi (OECD, Development Assistance Committee, 2019).

La VIS sta assumendo una crescente centralità per una varietà di soggetti pubblici e privati. Se per gli enti del Terzo settore la recente Riforma ha costituito uno stimolo all’attivazione di processi valutativi focalizzati sul valore prodotto per la comunità, parallelamente in ambito pubblico alcuni enti (quali Comuni e Città Metropolitane) hanno attivato riflessioni in questo senso, ad esempio nell’ambito di interventi per l’innovazione sociale. Anche le imprese profit, nel quadro delle loro più ampie strategie di CSR e di sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance), dimostrano una crescente sensibilità alle ricadute sociali delle loro attività.

La letteratura riconosce diverse finalità della valutazione, tra le quali si ritiene di particolare valore l’effettivo utilizzo dei risultati nell’ambito del processo di decision making delle organizzazioni pubbliche e private, nel supportare quindi le loro decisioni future sulle politiche e sui servizi attivati e da attivare (Weiss, 1998 e Johnson et al., 2009).

Nonostante tale utilizzo sia riconosciuto e teorizzato, nel proliferare di metodi e approcci sul «come» valutare l’impatto sociale, si rileva un gap circa il suo fattivo «contributo» in termini di formulazione di indicazioni migliorative per le organizzazioni.

Dall’analisi di circa 50 report di valutazione di impatto sociale realizzati in Italia dai più importanti soggetti attivi nel settore, infatti, solo in circa una decina di casi si rintraccia una sezione dedicata ai “suggerimenti” e in nessuno di questi casi le indicazioni risultanti dalla valutazione sono intese in ottica “trasformativa”.

Si intendono “trasformative” quelle indicazioni che:

–       rappresentano una fase a sé stante del processo di ricerca e valutazione;

–       descrivono chiaramente a chi sono rivolte e quale azione si suggerisce di intraprende.

Il modello STREAM (Social TRansformation Evaluation And Monitoring) per la valutazione di impatto sociale, ideato da PTS, nasce proprio con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo della valutazione in ottica «trasformativa». L’innovatività del modello risiede nell’abbinare all’analisi dei cambiamenti sociali prodotti dall’intervento un approccio partecipativo e focalizzato sull’applicabilità delle indicazioni emerse dalla valutazione con un duplice obiettivo:

  • trasformare l’organizzazione, attraverso il capacity-building del personale in tema di valutazione di impatto sociale ed eventuale messa a punto di un sistema di auto-monitoraggio e auto-valutazione che consenta la «gestione continua dell’impatto» da parte dell’ente, anche attraverso un’apposita piattaforma digitale;
  • trasformare i servizi, attraverso la formulazione di indicazioni migliorative da condividere e validare con l’ente, come stimolo alla visione strategica e alla progettazione.

In pratica, il modello STREAM di PTS prevede l’applicazione di diverse metodologie quantitative e qualitative per l’analisi dell’impatto di politiche e interventi (quali, ad esempio, gli approcci della Teoria del Cambiamento, del Social Return on Investment – SROI, della valutazione controfattuale), eventualmente combinate tra loro, e di specifiche tecniche di capacity-building, design-thinking e facilitazione.

Attraverso l’applicazione di tali metodi e tecniche in chiave trasformativa, il modello STREAM punta a stimolare importanti benefici interni all’organizzazione (come l’attivazione di processi di apprendimento, crescita del senso di appartenenza, miglioramento della progettazione e della strategia), oltre a contribuire agli effetti esterni tipici della valutazione di impatto sociale (quali, ad esempio, l’accountability verso i beneficiari degli interventi e la comunità, la comunicabilità del valore generato e il miglioramento della reputation).

Riferimenti bibliografici citati:

Johnson, K., Greenseid, L. O., Toal, S. A., King, J. A., Lawrenz, F., & Volkov, B. (2009). Research on Evaluation Use: A Review of the Empirical Literature From 1986 to 2005. American Journal of Evaluation, 30(3), pp. 377–410.

OECD / Development Assistance Committee (2019). Better Criteria for Better Evaluation Revised Evaluation Criteria Definitions and Principles for Use.

Weiss, C. (1998). Have We Learned Anything New About the Use of Evaluation?. American Journal of Evaluation, Vol. 19(1), pp. 21-33.